CANAPA: LE CONDIZIONI TECNICHE ED ECONOMICHE PER LO SVILUPPO DELLA FILIERA
Nell’ambito del convegno organizzato presso la sede di COPROB, i riflettori sulla coltura al centro di un progetto per le applicazioni multiuso.
“La canapa è una coltura abbastanza semplice da coltivare, non richiede particolari input, offre una buona produttività e garantisce importanti vantaggi al terreno”: è quanto ha affermato Sandro Bergonzini, Agricoltore socio di COPROB, intervenendo al convegno sul Progetto Multicanapa Applicazioni Multiuso per rilanciare la Filiera della Canapa - PSR Emilia-Romagna 2014-2020 Tipo di Operazione 16.1.01. - Ente Gestore Regione Emilia-Romagna Direzione Agricola. Un progetto di cui COPROB e partner e che si propone l’obiettivo generale di creare le condizioni tecniche, economiche e di mercato per sostenere lo sviluppo di una filiera per la produzione di canapa multiuso in Emilia-Romagna.
Si tratta comunque di una coltura interessante che però ad oggi non può contare su una filiera organizzata e strutturata e questo aspetto probabilmente posticipa la sua possibile reintroduzione in un futuro da definire.
Nell’ambito dell’appuntamento convegnistico svoltosi presso la sede di COPROB, aperto da Piero Cavrini, vicepresidente COPROB e direttore CICA, Bergonzini ha raccontato la propria esperienza, sottolineando che la canapa è una buona coltura da rinnovo; seminata su un terreno argilloso e difficile ha consentito di migliorare sensibilmente le condizioni del suolo grazie all’effetto delle radici.
Vantaggi interessanti che secondo Bergonzini dovrebbero essere adeguatamente comunicati agli agricoltori in modo da favorire lo sviluppo della coltura.
"Gli obiettivi del progetto Multicanapa – ha spiegato Maria Paone, responsabile organizzativo per Cica Bologna, società capofila – erano creare le condizioni per supportare una nuova filiera della canapa, con i dati di natura economica e tecnica. Nel nome Multicanapa si ravvisa già quella che può essere la soluzione per la reintroduzione della coltura sul nostro territorio, cioè valorizzare tutta la produzione che questa pianta riesce a fornirci. Come? Andando a eliminare alcuni problemi che possono essere la scarsa resa, la mancanza di tecnologie per il post raccolta e la meccanizzazione".
Nel corso dei lavori sono intervenuti il professor Stefano Amaducci, Unicatt-Piacenza Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili (DI.PRO.VE. S.) - Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha parlato del tema "La canapa, una coltura multiuso”; Henri Blandinieres – Ricercatore Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha relazionato su "La canapa in Emilia-Romagna, coltivazione e analisi del ciclo di vita della filiera"; Alberto Assirelli - Dirigente di Ricerca del CREA-Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari di Monterotondo Roma, che ha parlato di “Canapa: La meccanizzazione della raccolta, la logistica e la prima trasformazione.”
La professoressa Tullia Gallina Toschi - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DSTAL) – Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, ha parlato di “Attualità e potenzialità della destinazione alimentare del seme di canapa”, mentre Emilio Bonfiglioli - Centro Qualità Tessile, Carpi, ha tenuto un intervento sul tema “WATER RETTING 4.0 Sviluppo e sperimentazione di un bioreattore industriale per l’estrazione della fibra di canapa e la produzione sostenibile di tessuti e materiali per l’edilizia”. Claudio Losi Perito Agrario, ha parlato del tema “L'azienda agricola dalla produzione alla prima trasformazione della paglia di canapa sativa”